venerdì 25 gennaio 2013


‎"c’è una crepa
una crepa in ogni cosa
ecco come entra la luce."

domenica 20 gennaio 2013

Il sabato del villaggio



La donzelletta vien dalla campagna, 
in sul calar del sole, 
col suo fascio dell'erba; e reca in mano 
un mazzolin di rose e di viole, 
onde, siccome suole, 
ornare ella si appresta 
dimani, al dì di festa, il petto e il crine. 
Siede con le vicine 
su la scala a filar la vecchierella, 
incontro là dove si perde il giorno; 
e novellando vien del suo buon tempo, 
quando ai dì della festa ella si ornava, 
ed ancor sana e snella 
solea danzar la sera intra di quei 
ch'ebbe compagni dell'età più bella. 
G ià tutta l'aria imbruna, 
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre 
giù da' colli e da' tetti, 
al biancheggiar della recente luna. 
Or la squilla dà segno 
della festa che viene; 
ed a quel suon diresti 
che il cor si riconforta. 
I fanciulli gridando 
su la piazzuola in frotta, 
e qua e là saltando, 
fanno un lieto romore: 
e intanto riede alla sua parca mensa, 
fischiando, il zappatore, 
e seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face, 
e tutto l'altro tace, 
odi il martel picchiare, odi la sega 
del legnaiuol, che veglia 
nella chiusa bottega alla lucerna, 
e s'affretta, e s'adopra 
di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno, 
pien di speme e di gioia: 
diman tristezza e noia 
recheran l'ore, ed al travaglio usato 
ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso, 
cotesta età fiorita 
è come un giorno d'allegrezza pieno, 
giorno chiaro, sereno, 
che precorre alla festa di tua vita. 
Godi, fanciullo mio; stato soave, 
stagion lieta è cotesta. 
Altro dirti non vo'; ma la tua festa 
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.